02. April 2014 · Kommentare deaktiviert für Melilla Ceuta: „Die Grenze verletzen!“ · Kategorien: Marokko, Spanien

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Violare la frontiera spagnola

Nascosti sotto i tir che vengono imbarcati dalle navi o direttamente in mare su imbarcazioni di fortuna. Sono le “strade” che da Ceuta e Melilla portano in Europa, percorsi che finiscono quasi sempre con l’espulsione. Le voci dei migranti nella terza puntata di “Questo mare è di piombo”

Migrants

Nascosti sotto ai tir che vengono caricati sui traghetti o direttamente in mare, su imbarcazioni di fortuna stracariche di persone, chiamate patera … Così i migranti cercano di raggiungere la Spagna e l’Europa, aprendosi un varco nelle città spagnole di Ceuta e Melilla, in territorio marocchino. La terza puntata di “Questo mare è di piombo”, un percorso sonoro in 12 tappe lungo le frontiere del mediterraneo a cura di Amisnet in collaborazione con Redattore sociale, raccoglie le loro voci.

Patera o traghetto audio

La scelta del traghetto o della patera dipende da vari fattori, la disponibilità economica in primis visto che un viaggio in patera può costare alcune centinaia di euro, o il timore del mare, che si sente di meno se lo si attraversa su un traghetto da 28 mila tonnellate… L’epilogo comunque è solitamente, e tristemente, lo stesso e dopo alcuni anni passati a studiare o a lavorare in nero in Spagna, questi giovani migranti senza documenti, al primo controllo vengono rimpatriati nel loro Paese e ricominceranno il proprio percorso migratorio dal punto di partenza.

Ma forte è la loro determinazione a tornare…. Per evitare l’espulsione arrivano ad atti estremi, fino all’autolesionismo, ma senza risultati.  ”Io voglio tornare in Spagna un’altra volta – dice un migrante. – La mia testa e i miei sogni stanno tutti lì. Anche se ora mi prendono, mi picchiano. Anche se mi portano in Marocco davanti a un giudice e mi obbligano a firmare un foglio che dice che non cercherò di tornare per almeno dieci anni… Io non posso farlo. Io conosco la lingua, voglio parlare con la gente perché ho gli spagnoli nel cuore… Inshallah… Se Dio vuole ci ritornerò”.

“Questo mare è di piombo” è la storia collettiva di alcune delle rotte che attraversano il Mediterraneo raccontata da migranti, guardie di frontiera, pescatori e trafficanti. Un viaggio che si snoda lungo i posti di frontiera, i centri di detenzione, i porti secondari e le tante terre di nessuno disseminate sulle coste. Luoghi in cui il tempo è sospeso e i migranti restano in attesa di una porta che si apra per poter passare alla tappa successiva. Dall’enclave spagnola di Melilla, al centro di Masra a Malta passando per il porto di Zarzis in Tunisia e poi la Libia, il Sinai e il confine con Israele. Si tratta di una rubrica realizzata da Amisnet nell’ambito del progetto “Across the sea”, con il contributo della Anna Lindh Foundation e in partenariato con il Servizio Civile internazionale, Active vision, Geminarie group, Asociacion pro Derechos Humanos de Andalucia. Fino al 3 giugno, ogni martedì, i 12 audio-cortometraggi saranno pubblicati su Redattore sociale (in questo link) e ogni venerdì su Amisnet.

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