17. Februar 2014 · Kommentare deaktiviert für Sizilien: US-Satellitenbasis MUOS · Kategorien: Italien · Tags:

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Il Muos è completo, Crocetta si nasconde ma la lotta continua

di Angelo Fontanella

La terza parabola del Muos è stata montata, per cui l’ennesimo strumento di guerra e di occupazione americano in territorio italiano è completato, per un costo complessivo prossimo ai 13 miliardi di dollari, diventando quindi uno dei più lucrosi affari per i colossi dell’industria militare: la Lockheed Martin e laBoeing, che si occupano della costruzione e messa in orbita dei satelliti; la General Dynamics, che sta realizzando i quattro terminal terrestri; la Harris Corporation, che invece fornirà le potentissime antenne ad altissima frequenza (UHF), la cui incompatibilità con l’uomo e l’ambiente è cosa ormai accertata.

Un business ad esclusivo appannaggio del made in USA, mentre i due paesi che hanno avuto l’ordine di ospitare le stazioni terrestri del sofisticato sistema satellitare (Australia e Italia) dovranno accontentarsi di qualche spicciolo e delle radiazioni elettromagnetiche. Scortati dalle forze dell’ordine italiane, con la benedizione dei politici locali e mondiali, in meno di tre giorni, da venerdì 24 a domenica 26 gennaio 2014, i tecnici, gli operai italiani e i marines hanno completato l’istallazione delle famigerate e gigantesche parabole del Muos (Mobyl User Objective System), il sistema satellitare di comunicazione della marina USA in contrada Ulmo a Niscemi. Le parabole sorgono su torri radio alte 150 metri e con un diametro di 20. Il Muos, tramite emissione di onde elettromagnetiche di cui non si sa nulla di certo, se non che arrecherà gravi danni alla salute dei cittadini siciliani interessati dal raggio delle emissioni, causando malformazioni ai nascituri e tumori in fortissimo aumento, servirà a mettere in comunicazione tutti i mezzi armati, dal semplice soldato alla grande portaerei con testate atomiche, sarà quindi un elemento chiave delle future strategie di guerra in ogni angolo del pianeta.

Il Muos assicurerà il trasferimento d’informazioni e dati ad una velocità mai raggiunta nella storia delle telecomunicazioni e consentirà alle forze armate statunitensi di rafforzare ulteriormente la propria superiorità militare in ottica della guerra perenne contro le nazioni non allineate all’imperialismo Usa ed ai mercati occidentali. Fantascienza? “No, venite in Sicilia a vedere la crescente militarizzazione del territorio e come ci si sta preparando alle prossime guerre” dice una mamma No Muos, con le lacrime agli occhi.

Un’accelerazione dei lavori dovuta forse alla ripresa della protesta popolare. I comitati e i movimenti non demordono, continuano a monitorare e a presidiare, per quanto possibile il territorio circostante la base di Niscemi e ciò ha procurato loro la contestazione dei reati di ingresso non autorizzato in una struttura militare, interruzione di pubblico servizio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Proprio in questi giorni gli attivisti sono stati raggiunti da decine di notifiche dalle procure di Caltanissetta e Gela per i reati che avrebbero commesso nel corso delle varie manifestazioni dell’ultimo anno contro la base Usa niscemese. Un pool di legali assiste i manifestanti: “C’è un paradosso tra questa attività, repressiva, e le violazioni commesse nel cantiere”, afferma l’avvocato Paola Ottaviano. “Un impianto costruito in area protetta, con illegittimità nell’iter autorizzatorio, mancanza del certificato antimafia per alcune ditte che vi lavorano. E anche profili di incostituzionalità“. Il legale, sta portando avanti un ricorso al Tar, sull’abusività della costruzione, il cui esito è atteso per il 27 Marzo e che se accolto, potrebbe cambiare realmente il quadro della situazione. Il 25 Gennaio, due attivisti si sono incatenati al cancello di ingresso della base e nella stessa giornata, gli attivisti hanno incontrato gli studenti di Niscemi davanti i cancelli dell’impianto militare, mentre sono in preparazione due grandi manifestazioni: il 22 febbraio a Caltanissetta davanti la prefettura per protestare contro la repressione delle azioni realizzate dagli attivisti e il primo Marzo, manifestazione popolare in contrada Ulmo, per gridare che la gente non vuole il Muos, nè la guerra. Ogni siciliano ha il dovere di partecipare.
Si conclude così una vicenda tragica che ha del grottesco grazie alle solite sceneggiate della classe politica siciliana capitanata dal presidente Crocetta, che durante la campagna elettorale annunciò che avrebbe bloccato i lavori per la costruzione del Muos, venendo smentito come al solito dai fatti. E già, perchè nel Febbraio dello scorso anno, l’assessorato al territorio e all’ambiente della regione aveva revocato definitivamente l’autorizzazione per la realizzazione del Muos a Niscemi, con tanto di dichiarazioni di giubilo da parte dello stesso assessore, Mariella Lo Bello, salvo poi revocare la revoca delle autorizzazioni con una decisione clamorosa da parte del presidente della Regione in Agosto, a seguito del rilascio del parere dell’Istituto superiore di sanità fondato sull’erroneo assunto che non siano più sussistenti i presupposti per l’applicazione del principio di precauzione. Una decisione che si pone in netto contrasto con quanto sentenziato recentemente dal Tar, che proprio in virtù del principio di precauzione, aveva bocciato la richiesta di sospensiva avanzata dal ministero della Difesa, dei provvedimenti revocati unilateralmente dalla Regione Siciliana. Crocetta motivò la decisione, dichiarando: “Obama lo vuole e dobbiamo darglielo” in un’intervista rilasciata al Fatto quotidiano.

E non è finita qui, perchè lo stesso Crocetta a seguito delle polemiche riguardanti la vergognosa decisione della revoca dello stop ai lavori, decise di infamare gli attivisti No Muos, parlando di infiltrazioni mafiose tra gli stessi, ma è stato clamorosamente smentito da Angelino Alfano, il quale in occasione della sua audizione dinnanzi alla Commissione Bicamerale Antimafia, ha escluso in maniera categorica e ufficiale la presenza di infiltrazioni mafiose nei Movimenti No Muos e No Tav. Per le sue deliranti dichiarazioni, Crocetta è stato querelato per diffamazione dai movimenti No Muos, nello stesso mese di Agosto.

L’appuntamento è come detto il 22 Febbraio a Caltanissetta, ed il primo Marzo a Niscemi. La lotta del popolo siciliano non finirà finchè il Muos non verrà abbattuto.

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