21. Juli 2013 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: Bürgermeisterin Nicolini richtet sich an tunesische Angehörige verschwundener Harragas · Kategorien: Italien, Tunesien · Tags: ,

http://www.storiemigranti.org/spip.php?article1054

Prendiamo sul serio questo dolore. Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, risponde alle madri e alle famiglie dei migranti tunisini dispersi.
Ad apertura del LampedusainFestival , Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa, risponde alle madri e alle famiglie dei migranti tunisini dispersi che in una video lettera inviatale ad inizio di luglio le chiedevano il suo sostegno in appoggio all’appello per una Commissione di inchiesta Ue al fine di stabilire la verità sulla sorte dei loro figli. “Prendiamo sul serio questo dolore” si intitola, invece, il testo in cui Giusi Nicolini chiede alle istituzioni competenti di fare tutto il possibile per stabilire la verità di quanto accaduto. Al testo, allega il dossier inviatole dalle madri e dalle famiglie dei migranti tunisini dispersi, in cui vengono indicati i giorni di partenza dei loro figli e le telefonate ricevute durante il loro viaggio, relativo al periodo settembre 2010- settembre 2013. Per concessione di Giusi Nicolini, pubblichiamo qui la lettera, il testo e il dossier. (20 luglio 2013)


dossier migranti tunisini dispersi. Settembre 2010-Settembre 2013
Formato file: PDF
Peso: 220.9 Kb

Carissime donne,
ho raccolto il vostro appello e l’ho rilanciato alle istituzioni italiane ed europee che possono dare una risposta alle vostre domande.

Come sindaco di Lampedusa, l’isola che salva la vita a tante persone costrette ai viaggi della speranza o che ha pietà dei corpi restituiti dal mare, sento il dovere di raccogliere la vostra richiesta di verità, e di darvi il mio piccolo aiuto, piccolo quanto è piccola la mia isola e la mia voce.

Grandi siete voi, il vostro dolore e la vostra tenacia, la vostra forza nel rifiutare il silenzio e la rassegnazione, la vostra voce.

Spero di potervi accompagnare ancora e di esservi sorella in questo cammino.

Un abbraccio e un saluto.

Giusi Nicolini

Prendiamo sul serio questo dolore

Perché il dolore delle donne tunisine non viene compianto? Il silenzio non può placare questo dolore, né fermare la ricerca della verità, né impedire la loro lotta, né vanificarla. Persino una verità drammatica può confortare chi ha visto partire e scomparire il proprio figlio, marito, fratello. Il silenzio è l’unica risposta che non possiamo permetterci.

Senza le nostre leggi, le nostre convenzioni internazionali, gli accordi tra i Paesi frontalieri, senza le nostre scelte politiche, quegli uomini, quei ragazzi, non sarebbero mai saliti sui barconi della speranza.

Considerare i naufragi e le vittime solo una conseguenza della criminalità che gestisce la tratta di esseri umani, senza riconoscere che la tratta esiste perché esistono persone alle quali non abbiamo riconosciuto il diritto di muoversi liberamente oltre i confini, è uno degli alibi più fragili del silenzio e dell’indifferenza. Il silenzio alla loro domanda di verità non nasconde le effettive responsabilità delle scelte politiche che impediscono tale libertà di movimento.

Senza la lotta di queste donne, questi uomini scomparsi nel nulla non sarebbero mai esistiti per noi.

A queste donne, io credo, bisogna dare una risposta, perché, grazie a loro, questi uomini non hanno smesso di esistere.

Allegando il dossier che mi è stato inviato dalle madri e dalle famiglie dei migranti tunisini dispersi, in cui vengono indicati i giorni di partenza dei loro figli e le telefonate ricevute durante il loro viaggio, nell’arco di tempo settembre 2010- settembre 2013, chiedo pertanto:

-  Al Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, onorevole Luigi Manconi, un impegno affinché si apra un’inchiesta volta all’accertamento di quanto accaduto e affinché si dispongano accertamenti sui corpi ritrovati nei giorni successivi alle date di partenza indicate nel dossier, di modo che si possa procedere a un confronto del dna con il rilievo del dna effettuato in Tunisia per le famiglie dei dispersi.

-  Al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e al Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, di accertare nei giorni corrispondenti alle partenze dei migranti tunisini dispersi le immagini di monitoraggio di quella zona del Mediterraneo e i movimenti delle navi civili e militari impiegate nel Canale di Sicilia con particolare riferimento a eventuali avvistamenti effettuati, seguiti o non seguiti da interventi di soccorso.

-  All’Unione europea di disporre un’indagine, come richiesto dalle madri e dalle famiglie dei migranti tunisini dispersi nel loro appello rivolto a tale istituzione nel marzo di quest’anno, e di fare conoscere le attività dell’agenzia Frontex nelle acque nazionali e internazionali nel periodo corrispondente alle date indicate nel dossier.

Giusi Nicolini, Sindaco di Lampedusa e Linosa

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