25. August 2014 · Kommentare deaktiviert für Mare Nostrum: Italien – EU einigen sich auf Stop und neues Frontex · Kategorien: Deutschland, Europa, Frankreich, Italien, Libyen, Spanien · Tags: ,

Die italienische Tageszeitung La Stampa berichtet, dass die italienische Regierung und die EU-Kommission sich auf einen Stop von Mare Nostrum geeinigt hätten. Die italienische Marine-Operation Mare Nostrum hat bislang über 100.000 Boat-people das Leben gerettet. Mehrheitlich handelt es sich um Flüchtlinge aus Syrien und dem Horn von Afrika.

Die italienisch-europäische Einigung sieht demnach folgendes vor: „Mare Nostrum 2“ oder „Frontex 2“ werden aus italienischen, spanischen und französischen Kräften gebildet und von deutschen und finnischen Kräften unterstützt. Sie operieren nicht mehr in internationalen Gewässern bis vor die libysche Küste – wie bislang Mare Nostrum – sondern werden sich in italienisch-maltesische Gewässer zurückziehen.

Welche Meereszonen genau gemeint sind, geht aus dem Bericht nicht hervor. Die territorialen Küstengewässer stimmen nicht mit den ausgedehnten Meeresrettungszonen überein.

Falls diese Einigung tatsächlich erfolgt ist und wie angekündigt im Laufe des September / Oktober 2014 offiziell von den EU-Gremien beschlossen wird, werden ab Herbst 2014 in voller Verantwortung der EU noch viel mehr Boat-people im Kanal von Sizilien sterben. Bis jetzt sind dort in diesem Jahr laut Menschenrechtsgruppen 2.000 Bootsflüchtlinge ertrunken. Zugleich wird die Militarisierung des zentralen Mittelmeers – gegenüber Libyen und der Sahara – weiter zunehmen.

Intesa Roma-Bruxelles. “Stop a Mare Nostrum”

Si studia un’azione con Spagna, Francia, Germania e Finlandia

AFP

Migranti in attesa di sbarcare in Italia

La svolta è ormai vicina. Le incomprensioni per Mare Nostrum, per l’immobilismo di Frontex, per l’accoglienza degli immigrati, per i silenzi sulle condanne per le stragi di innocenti. Tutto questo non può vedere l’Italia divisa dall’Europa. È tempo di ritrovare una intesa. Presto potrebbe nascere Frontex bis o, se preferite, Mare Nostrum bis.

La fonte autorevole di Bruxelles pronuncia due parole: «pull factor». Che vuol dire «fattore di attrazione». Quando il governo italiano, il 18 ottobre del 2013, dopo gli oltre trecento morti di Lampedusa, diede vita a Mare Nostrum, la reazione degli alleati europei fu molto critica: «In questo modo vi ritroverete con centomila sbarchi, l’anno prossimo». Mai profezia fu più indovinata. Un anno di incomprensioni, di silenzi, di semplici comunicati di solidarietà europea ogni volta che si è evitata una strage o si sono comunque raccolti corpi senza vita, e nulla più. Ora qualcosa si sta muovendo tra Roma e Bruxelles. E non solo perché questo semestre europeo è a presidenza italiana. A Varsavia, alla sede di Frontex, spiega la fonte della Commissione Ue, «l’Italia finalmente si è seduta a un tavolo tecnico per studiare i contenuti di una possibile intesa».

I termini dell’accordo che i governi europei dovrebbero fare propri dovrebbero essere questi: «Mercoledì il vostro ministro Alfano viene a Bruxelles per incontrare il commissario Malmstroem per discutere il da farsi. E nel Consiglio dei ministri dell’Interno di ottobre, l’Italia darà l’annuncio ufficiale che intende sospendere Mare Nostrum». Nel merito le novità si annunciano corpose. Rivela la fonte della Commissione Ue: «L’annuncio di Alfano non significa che da un giorno all’altro il dispositivo di operazioni di soccorso in mare va in disarmo. Contemporaneamente la nuova Commissione e gli Stati membri, alcuni di essi, daranno vita a un Frontex bis».

Come è noto, Frontex, polizia di frontiera, non ha nei suoi compiti istituzionali le operazioni umanitarie. Dispone di pochissime risorse tecniche ed economiche, meno di quanto l’Italia spende con Mare Nostrum. «Il problema è che oggi i mezzi navali italiani – sintetizza la fonte della Commissione – operano quasi al limite dell’acque territoriali libiche. Oggettivamente le organizzazioni che sfruttano il traffico di immigrati hanno beneficiato della possibilità di raddoppiare il volume di traffico perché hanno utilizzato, utilizzano natanti poco attrezzati a fronteggiare una traversata…». Come dire, che oggettivamente Mare Nostrum ha alimentato le occasioni di traversate a corto raggio. «Ma se il dispositivo di Mare Nostrum indietreggia al limite delle acque territoriali italiane e maltesi, i trafficanti dovranno rivedere le modalità e il numero dei viaggi».

Insomma la proposta che sta maturando a Varsavia è quella di costruire un diverso dispositivo di salvataggio, vedendo impegnati diversi Paesi. «Potrebbe nascere intanto un Frontex dei Paesi europei rivieraschi, e cioè mezzi e uomini spagnoli, francesi e italiani. E poi Germania e Finlandia potrebbero contribuire anche loro all’operazione». Fonti del ministero dell’Interno lasciano intendere che le possibilità di una intesa sino reali: «La nostra opzione rimane quella che Frontex subentri a Mare Nostrum. Ma se questa linea non dovesse passare, siamo pronti a valutare tutte le altre opzioni». Nei discorsi informali che si fanno a Bruxelles, vi è una consapevolezza diffusa: «È vero che Mare Mostrum ha salvato migliaia di vite umane, ma ne ha messe a rischio moltissime altre». Insomma, si deve voltare pagina.

via La Stampa – Intesa Roma-Bruxelles. “Stop a Mare Nostrum”

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