30. Juni 2014 · Kommentare deaktiviert für Lampedusa: 30 Boat-people tot – verdurstet? · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , ,

Fast wie angekündigt, steigen in den letzten Wochen die Zahlen ertrunkener, verdursteter oder erstickter (?) Bootsflüchtlinge im Kanal von Sizilien. Die EU weigert sich, Rettungsmassnahmen für Bootsflüchtlinge im  Kanal von Sizilien einzuleiten und legale Fluchtwege zu öffnen. Das italienische Militär, das mit der Operation Mare Nostrum seit einem halben Jahr Bootsflüchtlinge aufspüren und den nordafrikanischen Küstenwachen melden sollte, bleibt angesichts des Zusammenbruchs der nordafrikanischen Ausreisekontrollen nur übrig, die Bootsflüchtlinge zu retten und nach Italien zu bringen. Seit einem Monat zieht sich die italienische Marine von den libyschen Küsten zurück und kündigt an, dass es weitere Flüchtlingstragödien im Mittelmeer geben wird.

http://www.faz.net/aktuell/politik/neues-fluechtlingsdrama-italienische-kuestenwache-findet-boot-mit-30-leichen-13017916.html

Neues Flüchtlingsdrama

Italienische Küstenwache findet Boot mit 30 Leichen

Ziel Europa: Zehntausende Flüchtlinge haben dieses Jahr bereits die gefährliche Fahrt von Nordafrika übers Mittelmeer angetreten. Italiens Küstenwache ist Elend gewohnt – aber nicht so viele Tote in einem Boot.
Auf einem Flüchtlingsboot vor der Küste Siziliens sind rund 30 Leichen entdeckt worden. Das teilte die italienische Küstenwache in der Nacht zum Montag mit. Auf dem Schiff befanden sich nach ersten Erkenntnissen mehr als 600 Flüchtlinge, teilte die italienische Nachrichtenagentur Ansa mit. Die Toten befanden sich in einem sehr engen Teil des Bootes und sind wahrscheinlich erstickt. Als die italienische Küstenwache das Schiff vor Grecale aufgriff, sei für sie jede Hilfe zu spät gekommen. Zwei schwangere Frauen und einige Notfallpatienten wurden jedoch umgehend an Land gebracht.

Die italienische Marine brachte am Wochenende nach offiziellen Angaben rund 1600 Bootsflüchtlinge in Sicherheit, die über das Mittelmeer Richtung Europa unterwegs waren. Die Behörden sprachen am Sonntagabend von sieben Schiffen mit Flüchtlingen, die vor den italienischen Küsten aufgegriffen wurden. Damit stieg die Zahl der Flüchtlinge, die in diesem Jahr aus Nordafrika kommend in Italien eintrafen, auf mehr als 60.000. […]“

„[…] Auf einem Flüchtlingsboot vor der Küste Siziliens sind rund 30 Leichen entdeckt worden. Das teilte die italienische Küstenwache in der Nacht zum Montag mit. Die Leichen befanden sich demnach auf einem Schiff mit rund 590 Flüchtlingen, von dem zwei schwangere Frauen und einige Notfallpatienten umgehend an Land gebracht wurden. […]“

via Flüchtlingsboot vor italienischer Küste: 30 Leichen an Bord – taz.de.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/tragedia-nel-canale-sicilia-trenta-cadaveri-su-barcone-1033183.html

Tragedia nel canale di Sicilia: trenta cadaveri su un barcone

Una nuova strage al largo delle coste italiane: una trentina di immigrati morti per asfissia. È il fallimento dell’operazione „Mare Nostrum“ varata dopo la strage di Lampedusa. Dall’inizio del 2014 sono sbarcati in Italia oltre 60mila immigrati: è allerta

Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia. Una trentina di immigrati sono morti, forse per asfissia, a bordo un vecchio peschereccio su cuisono state stipate oltre seicento persone.

Quando in nottata la Grecale, una nave della Marina militare, ha raggiunto il natante, per alcuni di loro non c’era già più niente da fare. Una tragedia annunciata che porta i nomi di colpevoli ben precisi: da una parte quell’Unione europea che, al di là di un pugno di vaghe promesse, non scende in campo al fianco dell’Italia; dall’altra il governo Renzi, e in particolar modo il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che subendo passivamente l’operazione „Mare Nostrum“ non è in grado di opporsi a un’emergenza sempre più allarmante.

L’ondata di clandestini e profughi che cercano di raggiungere l’Italia fuggendo dalle guerre e dalla disperazione non si arresta. Dall’inizio del 2014 sono già oltre 60mila gli uomini, le donne e i bambini salvati nel canale di Sicilia. È ormai evidente non solo che verrà superato il record raggiunto nel 2011, quando si superò i 63mila arrivi, ma anche che è sempre più realistica la previsione dei tecnici del Viminale che non escludono la possibilità che si arrivi a 100mila persone entro la fine dell’anno. E così, mentre il governo non prende provvedimenti seri e si bea delle misure tampone offerte da Bruxelles, un’altra tragedia annunciata torna a macchiare le acque del Mar Mediterraneo. Stipati in una parte angusta del barcone, una trentina di immigrati sono morti molto probabilmente per asfissia. Proprio la posizione in cui si trovavano i corpi ha impedito l’immediato recupero da parte dei militari della Grecale: solo un paio di cadaveri sono stati portati a bordo della nave militare che ha poi scortato il barcone verso il porto di Pozzallo.

Quella che si è conclusa in nottata tragicamente è stata un’altra giornata di soccorsi per gli uomini e le unità del dispositivo Mare Nostrum. Oltre all’intervento della Grecale, le navi della Marina militare e della Guardia costiera hanno soccorso sette barconi nel solo fine settimana. Complessivamente sono state salvate 1.654 persone, tutte partite dalle coste del Nord Africa. L’ennesimo fine settimana di soccorsi ripropone il problema di come uscire dal vicolo cieco in cui si è finiti con l’operazione „Mare Nostrum“ varata proprio dopo la strage di Lampedusa. Perché, sebbene grazie alle navi italiane siano state salvate migliaia di vite, non solo è stato impossibile evitare del tutto le morti ma sono stati attirati nuovi disperati. Le partenze sono infatti aumentate non appena le navi italiane hanno cominciato a pattugliare molto più da vicino le coste libiche. Al G6 di Barcellona Alfano ha ribadito che Mare Nostrum „deve diventare un’operazione europea“, con Bruxelles che deve farsi carico „di questo peso“ e mostrare „una strategia chiara“. Parole che al summit di venerdì scorso non sono state però tradotte come l’Italia sperava. Se infatti sono state poste le basi per un rafforzamento di Frontex, che per il 2014 ha un budget di soli 90 milioni di euro (l’equivalente del costo di dieci mesi della missione Mare Nostrum), è saltato dall’accordo finale il „mutuo riconoscimento“ delle decisioni sull’asilo, punto su cui il premier Matteo Renzi puntava non poco dal momento che, nel medio e lungo periodo, si sarebbe potuti arrivare al superamento di Dublino 3, il regolamento dell’Ue che costringe i migranti a fare richiesta d’asilo nel paese in cui sbarcano.

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