15. Juni 2014 · Kommentare deaktiviert für Über 200 tote Boat-people am 13.06.2014 · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , ,

Die italienische Marine-Operation „Mare Nostrum“ hat sich in den letzten Wochen mehrfach weit von der libyschen Küste zurückgezogen und nicht eingegriffen, um ertrinkende Bootsflüchtlinge zu retten. Nach Untergang eines großen Flüchtlingsschiffs 40 Seemeilen vor der libyschen Küste hat es am gestrigen Freitag vermutlich über 200 Tote (2 Flüchtlingsschiffe) gegeben. Inzwischen bergen die italienischen Kriegsschiffe auch andere Leichen der in den letzten Wochen Ertrunkenen, am heutigen Sonntagmorgen 10 Tote.

http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_14/

„Affonda gommone, almeno 10 morti
Nicolini: «Decine di dispersi il mare»

La Marina ha salvato 39 persone affondate 40 miglia dalla Libia. Il sindaco di Lampedusa: «Le vittime sono molte di più». In pochi giorni soccorse 700 persone

Ancora una tragedia del mare nel Canale di Sicilia. Un gommone, con a bordo almeno 90 persone, si è capovolto venerdì pomeriggio al largo delle coste libiche. La Marina militare italiana ha raggiunto i naufraghi sabato e ha salvato 39 migranti e recuperato 10 corpi. I dispersi potrebbero essere decine. […]

La prima a dare l’allarme sul nuovo naufragio è stata il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, nel corso di un’intervista a RaiNews24. Secondo quanto riferito dal primo cittadino, nell’ambito dell’operazione Mare nostrum, le unità italiane hanno trovato a 105 miglia da Lampedusa 40 naufraghi in mare e più verso la Libia, a 117 miglia dalle Pelagie, un uomo da solo. Dalle loro testimonianze, erano su due gommoni, ciascuno con un centinaio di persone a bordo ed entrambi rovesciatisi dopo un forte nubifragio. Due dei naufraghi sono gravemente ustionati e per prelevarli con urgenza si è levato in volo un elicottero. «Ci sono decine di dispersi in mare», ha detto Nicolini.
La conferma della tragedia nel Canale di Sicilia arriva poi dalla Marina. Durante le operazioni di Mare nostrum è stato raggiunto un gommone affondato nel pomeriggio di venerdì a circa 40 miglio dalle coste della Libia.I corpi recuperati dalla Marina sono 10, le persone salvate 39, ma a bordo – secondo le testimonianze – c’erano almeno 80-90 persone. I naufraghi sono stati soccorsi dalla Nave Dattilo della capitaneria di porto che è intervenuta sul posto. Continuano le ricerche di eventuali superstiti. Mentre un altro migrante è stato recuperato da una nave mercantile che ha partecipato alle operazioni di soccorso, la M/V Norland.

Intanto la Nave Dattilo e la Nave Diciotti della capitaneria di porto hanno completato il trasbordo sulla nave rifornitrice Etna dei migranti del gommone affondato e di un altro gommone con 104 persone a bordo. La Etna, con a bordo circa 700 persone soccorse negli ultimi giorni, dovrebbe arrivare nel porto di Palermo domenica. […]“

Mare nostrum non salva più
Un’altra strage di immigrati

Patricia Tagliaferri

Roma | Non si ferma la conta degli immigrati morti nel Mediterraneo, annegati a un passo dall’illusione di una vita migliore come centinaia di migliaia prima di loro. Ieri la nave Dattilo della capitaneria di porto ha recuperato altri dieci corpi senza vita dopo il naufragio di un gommone a 40 miglia a nord delle coste libiche. Altri 39 naufraghi sono stati salvati e portati su una nave rifornitrice, la Etna, insieme agli altri 104 recuperati sempre ieri su un altro gommone e ai 700 soccorsi negli ultimi giorni.

È solo un frammento dell’emergenza immigrazione che l’operazione Mare Nostrum non riesce a fronteggiare. Il dispositivo militare messo in campo per ragioni umanitarie dal nostro governo lo scorso ottobre dopo l’immane tragedia al largo di Lampedusa che è costata la vita a 366 persone, non è più in grado neppure di centrare il suo obiettivo principale: quello di salvare vite umane. I barconi che cercano di raggiungere le coste italiane si moltiplicano e la Marina continua a raccogliere cadaveri in mare mentre l’Europa fa finta di non vedere e il governo sembra assistere impotente a un massacro senza fine. Soltanto pochi giorni fa, il 12 giugno, altri 12 immigrati sono morti durante un’operazione di salvataggio effettuata questa volta da una motonave maltese nel Canale di Sicilia. Tre giorni prima a Pozzallo (Ragusa) tra i 200 immigrati arrivati a bordo di due mercantili c’erano anche i cadaveri di tre giovani, di altri due si sono perse invece le tracce durante le fasi di trasbordo fra il natante che li ospitava e la petroliera che li ha salvati. Se andiamo indietro nel tempo, fino al 12 maggio, ecco le cronache dell’ennesima tragedia compiuta a 40 miglia dalle coste della Libia con 17 immigrati morti recuperati in mare dalle navi italiane e probabilmente altri 200 finiti nel cimitero in fondo al mare. Pochi giorni prima un altro naufragio era costato la vita a una quarantina di persone.

Insomma, Mare Nostrum non serve a fermare la contabilità della morte. I dieci milioni che l’Italia spende ogni mese per evitare le stragi del mare non bastano a salvare le vite dei disperati che vedono nell’Europa l’Eldorado. Nei primi cinque mesi di quest’anno gli immigrati arrivati in Italia sono stati quasi 40mila e ce ne sarebbero almeno altri 500mila pronti a partire. E il ministro dell’Interno Angelino Alfano che fa? Scarica tutto sulla Ue: «L’Italia è un paese accogliente, ma non può accogliere tutti. L’Europa deve fare la sua parte». Nel pomeriggio il ministro ha incontrato i sindaci, i prefetti e i questori dei comuni e delle province siciliane interessate all’emergenza per trovare soluzioni concrete ed immediate. «Perché Mare Nostrum così com’è – dice – non può continuare. Il Mediterraneo è una frontiera europea e noi salviamo le vite di chi vuole venire in Europa. O l’Europa interviene o la mia proposta sarà quella di non proseguire con Mare Nostrum». Anche il premier Matteo Renzi vorrebbe che l’operazione fosse gestita con l’Europa: «Chiediamo che ci sia una corresponsabilità non solo economica, ma politica».

Intanto in Sicilia la situazione è sempre più pesante. Sull’isola si registra il 97 per cento degli sbarchi, i centri di accoglienza sono al collasso, ospitano il 34 per cento dei migranti che giungono nel nostro Paese. Barconi e gommoni carichi di extracomunitari continuano ad arrivare. Noi non possiamo fare altro che accogliere quelli che ce la fanno. E Alfano chiede all’Italia di «non lasciare sola la Sicilia».

via Mare nostrum non salva più Un’altra strage di immigrati – IlGiornale.it

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