26. April 2014 · Kommentare deaktiviert für Italien: Fortsetzung der Operation Mare Nostrum steht in Frage · Kategorien: Italien, Lesetipps · Tags: ,

Rifugiati. Il Mare è Nostrum, la vita è loro

di Tiziana Barillà

Sei mesi dopo la strage di Lampedusa il proseguimento dell’operazione della Marina militare, che da ottobre a oggi ha salvato 26mila vita umane, è in discussione. Costa troppo. E c’è chi sostiene che incentiva gli sbarchi. L’Italia chiede l’intervento dell’Europa, ma gli altri Stati tacciono

I salvataggi dei migranti nel Canale di Sicilia potrebbero essere interrotti. Per il proseguimento dell’operazione Mare Nostrum l’Italia chiede aiuto all’Europa che, però, fa orecchie da mercante. «Penso che l’operazione debba diventare europea ma temo che non accadrà. Sono abbastanza pessimista: non riusciremo ad avere la partecipazione degli altri Stati membri», dice a left il sottosegretario con delega alle Politiche europee Sandro Gozi.

Mare Nostrum è il nome dell’intervento «militare e umanitario» di soccorso avviato dal governo Letta all’indomani della strage del 3 ottobre, quando il Canale di Sicilia restituì 366 cadaveri sotto gli occhi indignati del mondo. Finora ha salvato la vita di 26mila migranti, 20mila da gennaio a oggi. Risultati apprezzati dalle principali organizzazioni umanitarie e dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), che ha definito l’operazione «un contributo essenziale per evitare altre tragedie in mare».

Dall’avvio di Mare Nostrum sono passati sei mesi: un tempo sufficiente, a quanto pare, per l’elaborazione del lutto politico. Adesso si cominciano a fare i conti dei soldi spesi, oltre che delle vite salvate. I costi sono troppo alti, ha avvertito di recente il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Sull’Italia non può incombere tutto il peso dell’urto di questo flusso immigratorio che si dirige verso l’Europa». Troppi 300mila euro al giorno, 9 milioni al mese. Specie se il clima politico è ostile all’accoglienza, sia in Italia, sia in Europa. C’è persino chi arriva a definire l’operazione della Marina italiana un «servizio taxi via mare nostrum». Copyright di Matteo Salvini, segretario della Lega nord.

«Non c’è alcuna certezza che l’operazione andrà avanti», ha detto Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa. E in effetti il governo certezze non ne dà. Anzi, pare già spostare l’attenzione su un altro strumento operativo, l’agenzia europea Frontex. Il 16 aprile il Parlamento di Strasburgo ha approvato nuove regole che attribuiscono a Frontex anche compiti di salvataggio, «conciliando così la necessità di garantire la sicurezza con il dovere di proteggere i diritti umani», ha spiegato il relatore Carlos Coelho. Dovrebbero entrare in vigore prima dell’estate. Il dubbio è che i nuovi compiti assegnati a Frontex possano dare un argomento in più a chi vorrebbe cancellare l’operazione della Marina italiana. Il fatto è che “Mare Nostrum” e “Frontex” non sono sinonimi. La prima è un’operazione di soccorso in mare, la seconda è un’agenzia istituita per il controllo e la difesa delle frontiere.

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