Salviamo le vite degli uomini, delle donne, dei bambini siriani trattenuti in Egitto
Da alcune settimane centinaia di profughi siriani, intere famiglie, con donne e bambini, si trovano trattenuti in uffici della polizia egiziana, in particolare ad Alessandria d’Egitto, e sono a rischio di essere espulsi in paesi dai quali potrebbero essere rimpatriati, se non direttamente deportati in Siria, da dove sono stati costretti a fuggire e dove troverebbero ancora una volta guerra e persecuzioni. Rimpatri che sono vietati sulla base dell’art.33 della Convenzione di Ginevra che proibisce a qualunque paese aderente alla Convenzione il respingimento (refoulement) di persone in paesi in cui la loro vita o la loro libertà sarebbero minacciate.
Sembra che lunedì 21 aprile i prigionieri stiano per essere trasferiti verso il carcere Al Burj. Chiediamo al governo egiziano di rimettere in libertà al più presto i profughi siriani,tra di loro decine di donne e bambini, già trattenuti per una settimana negli uffici di polizia ad Alessandria d’Egitto, con il rilascio immediato di un titolo (permesso) di soggiorno temporaneo, anche attraverso il coinvolgimento dell’UNHCR, per il riconoscimento dello status di rifugiato ed il trasferimento protetto verso paesi sicuri.
Ribadiamo con forza la richiesta che i paesi confinanti con la Siria, in particolare la Turchia ed il Libano, si astengano da qualunque operazione di rimpatrio forzato collettivo di siriani verso il loro paese. Questi paesi hanno comunque sostenuto uno sforzo enorme per la prima accoglienza dei profughi siriani, mentre gli stati dell’Unione Europea e gli altri paesi occidentali non hanno finora manifestato la stessa disponibilità ad accogliere.
Occorre sollecitare, con determinazione ancora maggiore, a livello europeo ed a livello nazionale, l’apertura di canali umanitari per consentire, con il supporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e dell’OIM, l’ingresso in Europa a coloro che in questo periodo stanno subendo abusi di ogni genere nei paesi di transito. Le soluzioni tecniche e le opzioni politico-diplomatiche sono praticabili, solo se si volesse difendere davvero i diritti ed i corpi dei migranti siriani, anche con la concessione di visti di ingresso nei diversi paesi europei per protezione umanitaria, salvo sempre l’espletamento delle successive procedure di asilo per quanti ne facciano richiesta, una volta entrati, in Europa. Ed diversi paesi nel mondo si sono dichiarati disposti ad accogliere i profughi siriani.
I profughi non muoiono più soltanto in mare ma vengono vessati, abusati, uccisi, nei tanti centri di detenzione nei quali si ritrovano rinchiusi durante la loro fuga e sono vittime di organizzazioni criminali sempre più crudeli. I governi europei e le istituzioni dell’Unione Europea non hanno ancora accolto gli appelli per l’apertura di canali umanitari, rilanciati lo scorso anno dal CIR ( Consorzio italiano per i rifugiati) ed accolti in Italia dal Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi che in diverse occasioni lo ha ribadito. Con toni diversi, lo stesso appello è stato poi ripreso dall’OIM ( Organizzazione internazionale delle migrazioni) e dall’ACNUR ( Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ma di fatto non si è ancora offerta nessuna possibilità ai potenziali richiedenti asilo, intrappolati in Egitto ed in Libia, di raggiungere legalmente un paese europeo.
Chiediamo adesso all’ACNUR ed all’OIM un impegno ancora più forte per rendere possibile il trasferimento verso luoghi sicuri, possibilmente in Europa, dei siriani bloccati ad Alessandria d’Egitto, e di quanti si trovino nei paesi di transito nella loro medesima condizione di detenzione.
Fulvio Vassallo Paleologo, Nicola Teresi, Stefano Galieni, Alfonso Di Stefano,Tania Poguish, Rossella Panuzzo,Emilio Santoro,Stefano Pasta,Rosanna Marcato, Claudia Pretto, Alessandra Ballerini,Valentina Giacalone,Adele Del Guercio,Franca Verda Hunziker, Teresa Algeri, Rino Maria Raimondo, Orazio Rosalia, Angela Gulotta, Marina Rossi, Nadia Lodato, Antonella Bartoli, Fouad Roueiha, M.Cristina Di Canio, Agata Ronsivalle, Camille Schmoll, MariaRosa Marcantonio, Luisa Bianco,Loretta Pagani, Grazia Satta, Eli Mcbett, La Frenci, Elisa Cesan, Lucia Comparato, Bob Bell, MariaRosa Rago,Viviana Altadonna,Gigi Perrone,Franca de Mauro Mirto,Valeria Bertolino,Pasquale Barresi,Patrizia Arbato,Laura Lepore,Ornella Picone, Calogero Lo Piccolo,Giulia Ballarin,Manfred Bergmann, Paolo Modica, Yasmine Accardo,Stefania Soriani,Gaetano Turrini, Elda Sortino, Gigliola Om Sufian,Daniela Maioli,Elisabetta Corezzola,Arcangela Fiorito, Muataz Smsmieh, Francesco Salice, Chiara Cannella,Marisa Nannini,Elisabetta Carlini,Nawal Soufi,Pape Diaw,Nando Mainardi, Claudia Urzì, Marco Sasso,Eloisa D’Orsi, Maria Grazia Monteleone,Annalisa Roveroni,Rocco Antonio Ronchi,Donatella Quattrone, Lionel Dofonnou, Nicola Grigion
H.R.Y.O. Human Rights Youth Organization, Marco Farina, CESTIM Verona, L’Altro Diritto-Sicilia, L’Altro Diritto Firenze, Rete Antirazzista catanese, Associazione Garibaldi 101, Lionel Eméric- Missionari Comboniani Napoli, Associazione Rose di Damasco-Como, Melting Pot Europa
[ 22 aprile 2014 ]