05. März 2015 · Kommentare deaktiviert für Libyen, Lampedusa: Schiffskatastrophe 50 Tote · Kategorien: Italien, Libyen · Tags: , ,

Repubblica.it

Naufragio di migranti, sono 50 i dispersi. Fermati due scafisti

Il bilancio del sostituto commissario Carlo Parini, responsabile del gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa. Il barcone capovolto era partito da Zuara in Libia. In manette due tunisini, uno di loro era a bordo del barcone naufragato

di ALESSANDRO PUGLIA

Sono partiti da Zuara, in Libia, in un barcone sovraffollato i 121 superstiti dell’ultima tragedia avvenuta a 50 miglia dalle coste libiche e sbarcati in tarda notte nel porto di Augusta assieme alle dieci salme recuperate dalla nave Dattilo della Guardia Costiera e ad altri 318 migranti precedentemente soccorsi. Il bilancio delle vittime però è destinato ad aumentare. “Secondo le informazioni che abbiamo acquisito e in base alle testimonianze dei superstiti ci sarebbero una cinquantina di dispersi” – spiega il sostituto commissario Carlo Parini, responsabile del gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina della Procura di Siracusa.

Ad ascoltare i superstiti nel capannone allestito a pochi metri dalla banchina ci sono gli interpreti delle forze dell’ordine e gli operatori delle varie associazioni umanitarie. Il porto è blindato secondo un dispositivo di sicurezza diverso dallo scorso anno: “E’ un dispositivo che cerca di curare tutti gli aspetti inerenti allo sbarco in merito anche alle possibili infiltrazioni che si potrebbero verificare a seguito degli eventi che stiamo vivendo in ambito internazionale”.

Il capannone dove si trovano gli oltre 400 migranti sbarcati è area no-limits per i giornalisti. All’interno si svolgono le operazioni di identificazione e viene stilata la lista dei dispersi. “Ci sono tanti minori non accompagnati,  li stiamo ascoltando per provvedere alle loro necessità” racconta Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save The Children. Ad assistere allo sbarco ci sono per la prima volta anche le suore missionarie scalabriniane arrivate da Piacenza e volute qui da Papa Francesco: “La nostra missione è andare lì dove ci sono i rifugiati” racconta Suor Terezinha Santin mentre tiene un piccolo vangelo tra le mani. La sola preghiera nella desolazione del porto di Agusta è la loro, mentre l’ultima bara appesa a un gancio scende dalla nave Dattilo.

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